Galleria

Foto della prima sala della Galleria di Casa Buonarroti dedicata all'elogio di Michelangelo

Il complesso programma decorativo di questa sala e delle tre che seguono (Camera della notte e del dì, Camera degli Angioli e lo Studio) fu elaborato da Michelangelo Buonarroti il Giovane.

Argomento di questa prima sala, allestita tra il 1613 e il 1635, è l’elogio di Michelangelo, attraverso una singolare biografia per immagini realizzata dagli artisti più importanti allora operosi a Firenze, dall’Empoli al Passignano, da Artemisia Gentileschi a Giovanni da San Giovanni, da Matteo Rosselli a Francesco Furini.

Le dieci tele alle pareti rappresentano per lo più i momenti in cui Michelangelo venne in contatto con papi e sovrani; le tele del soffitto raffigurano scene della morte e apoteosi dell’artista circondato da allegorie delle sue qualità mentre i monocromi si riferiscono a episodi biografici presi come esempi delle sue virtù.

Completano le decorazioni tre sculture: un’effigie di Michelangelo di Antonio Novelli (1600-1662) e le personificazioni della vita attiva e della vita contemplativa di Domenico Pieratti (morto nel 1656).

Le numerose iscrizioni latine furono fornite dal letterato Jacopo Soldani (1579 1651). Il pavimento, con piastrelle in maiolica policroma di Montelupo, fu realizzato nel 1616. I battenti a tarsie figurate delle porte furono eseguiti da Benedetto Calenzuoli su cartoni di Pietro da Cortona (1596-1669), ospite di Michelangelo il Giovane nel 1637 e nel 1641-1642.

Fino al 1875 era esposta nella Galleria la Battaglia dei centauri collocata sotto la grande tavola di Ascanio Condivi, tratta da un cartone di Michelangelo, che Michelangelo il Giovane aveva acquistato come opera autografa del grande avo.