Passione e Collezione

Maioliche e ceramiche toscane dal XIV al XVIII secolo

a cura di Marino Marini
Firenze, Casa Buonarroti
18 novembre 2014 – 10 febbraio 2015

04 fronteIl titolo è di per sé allusivo e determinante: rivela una passione che risale alla prima gioventù del collezionista, rimasto poi per decenni fedele a questa variopinta bellezza, coltivandola con l’indispensabile apporto dello studio e della conoscenza. La Casa Buonarroti accoglie perciò con riconoscenza questa mostra, che accompagna la storia dell’arte di cinque secoli con oltre centocinquanta pezzi che naturalmente non costituiscono la totalità della raccolta, ma esprimono bene la sua portata ed importanza. Ma l’intento primario, per chi ha proposto questa iniziativa, non era quello espositivo, bensì quello di misurare e mettere per così dire in ordine la collezione soprattutto attraverso la necessaria fase della compilazione di un catalogo scientifico: un desiderio portato a eccellente fine grazie alla competenza di uno specialista come Marino Marini, al quale dobbiamo ammirazione e gratitudine, anche perché il suo lungo lavoro si accorda perfettamente con uno degli scopi istituzionali della nostra Fondazione, che è appunto la ricerca.
Inoltre non dobbiamo dimenticare che un grande fervore collezionistico contraddistingue alcuni personaggi che abitarono il palazzo di via Ghibellina; e che per comprendere a fondo la natura del nostro museo è necessario collegare i capolavori di Michelangelo, suo massimo vanto, con le vicende secolari della famiglia Buonarroti, che si è prodigata per ampliare la dimora, per abbellirla, per conservarvi preziose eredità culturali (tra cui il poderoso Archivio), ma anche per raccogliervi rare collezioni d’arte: dipinti, sculture, maioliche, reperti archeologici distribuiti oggi lungo il percorso museale. E proprio dalle nostre collezioni abbiamo scelto un pezzo che ci è sembrato significativo, una maiolica di Cafaggiolo risalente alla metà del XVI secolo: un piatto al centro del quale si vede lo stemma della famiglia Buonarroti, con le insegne del papa mediceo Leone X, concesse nel 1515 al fratello di Michelangelo, Buonarroto Buonarroti. Il visitatore lo troverà all’inizio della mostra, come segno di benvenuto e di gradimento per una esposizione di rara qualità.

Pina Ragionieri
Direttrice della Fondazione Casa Buonarroti