Modello per la facciata di San Lorenzo

Su progetto di Michelangelo Buonarroti Modello per la facciata di San Lorenzo 1518 circa legno, 216 x 283 x 50 cm Casa Buonarroti, inv. 518 Tra il novembre e il dicembre del 1515 Leone X, della famiglia Medici, papa da due anni, decise di tornare in visita solenne a Firenze, e in quell’occasione nacque l’idea di indire un concorso per dotare di facciata San Lorenzo, l’incompiuta basilica brunelleschiana patrocinata dai Medici sin dalla fondazione (avvenuta nel 1421), e luogo deputato per le loro sepolture. La proposta cadeva in un momento in cui Michelangelo sembrava volgere una particolare attenzione ai problemi della composizione architettonica: di qui forse l’accanimento dell’artista nel corso della vicenda che lo portò a essere unico autore del progetto finale. Erano con lui, all’inizio, Antonio e Giuliano da Sangallo, Jacopo Sansovino, Baccio d’Agnolo, lo stesso Raffaello. Sembra che dapprima a Michelangelo fosse affidato soltanto il compito di sovrintendere alla decorazione scultorea, mentre Jacopo Sansovino procedeva a far eseguire a Baccio d’Agnolo un modello ligneo per la facciata, molto apprezzato sul momento, e oggi perduto. Nel corso dell’anno 1516 la contesa per una così prestigiosa commissione toccò momenti di aspra lotta, finché, nell’autunno, Michelangelo ottenne da Leone X l’incarico anche per la progettazione architettonica della facciata.
Liberatosi finalmente dei concorrenti, egli risolse genialmente il problema che sempre assillava gli architetti del Rinascimento, quando si dovevano applicare correttamente gli ordini classici alle facciate irregolari delle chiese a pianta basilicale: nascose, e fece dimenticare, la struttura esterna della chiesa dietro lo scenario laico di uno splendido palazzo privato.
La progettazione michelangiolesca della facciata attraversò tre fasi principali, che si possono individuare in tre disegni della Collezione della Casa Buonarroti, il 45 A, il 47 A, il 43 A. L’immagine ormai precisata di quest’ultimo foglio si tradusse con ogni verosimiglianza nel grande modello ligneo della Casa Buonarroti che rispecchia il passaggio dalla fase progettuale all’iter esecutivo, fissato nel contratto stipulato tra Leone X e l’artista il 19 gennaio 1518. Il 10 marzo 1520 Michelangelo stesso registra la rescissione del contratto, anche se solo per quanto concerne la fornitura del marmo, e il materiale fino ad allora raccolto viene destinato a pavimentare la chiesa di Santa Maria del Fiore. Ma l’attività del cantiere continua, pur se a rilento, e se ne hanno testimonianze certe fino all’aprile del 1521. In quell’anno morì Leone X; dopo il breve pontificato di Adriano VI ascese al soglio papale, nel novembre del 1523, Clemente VII, anch’egli un Medici, che palesò più di una volta l’intenzione di riprendere i lavori della facciata. Soltanto la sua morte (1534) esaurì per sempre ogni possibilità di realizzare il grande e tormentato progetto.

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